Tutta l'attenzione è ora rivolta allo stato di degrado del
Parco della Stazione, ma si trascurano le zone vicine che vessano in condizioni
simili.
Sarà per giustificare il progetto di edificazione sul parco?
Il nostro comitato QUASICENTRUM si è costituito per avviare un progetto partecipato di riqualificazione urbana: un progetto voluto dai cittadini per la città. Il cuore del progetto è il Parco dei Cappuccini da anni in stato di abbandono, che ci ha riuniti per contrastare il lento degrado del quartiere.
Si trova a pochi metri dalla Stazione e soffre degli stessi problemi di cui riferiscono le cronache giornalistiche: delinquenza, spaccio di droga, bande di ragazzini piú o meno violenti, irrispettosi del decoro cittadino (un termine desueto!) e carenti di educazione civica. Se accoltellamenti avvengono nel parco della stazione, non sono da meno le aggressioni nel piazzale retrostante al cantiere di via Alto Adige, da anni abbandonato e di proprietà comunale. Uno spazio di proprietà comunale che insiste sullo stesso comparto, ma stranamente non è stato compreso nel progetto di riqualificazione urbanistica!
Questi spazi pubblici di cui il Comune di Bolzano si disinteressa da molto tempo e per i quale non è stato in grado di elaborare una visione ed una riqualificazione sostenibile sono diventati la testimonianza del fallimento delle sue politiche urbane.
Sarà per giustificare il progetto di edificazione sul parco?
Il nostro comitato QUASICENTRUM si è costituito per avviare un progetto partecipato di riqualificazione urbana: un progetto voluto dai cittadini per la città. Il cuore del progetto è il Parco dei Cappuccini da anni in stato di abbandono, che ci ha riuniti per contrastare il lento degrado del quartiere.
Si trova a pochi metri dalla Stazione e soffre degli stessi problemi di cui riferiscono le cronache giornalistiche: delinquenza, spaccio di droga, bande di ragazzini piú o meno violenti, irrispettosi del decoro cittadino (un termine desueto!) e carenti di educazione civica. Se accoltellamenti avvengono nel parco della stazione, non sono da meno le aggressioni nel piazzale retrostante al cantiere di via Alto Adige, da anni abbandonato e di proprietà comunale. Uno spazio di proprietà comunale che insiste sullo stesso comparto, ma stranamente non è stato compreso nel progetto di riqualificazione urbanistica!
Questi spazi pubblici di cui il Comune di Bolzano si disinteressa da molto tempo e per i quale non è stato in grado di elaborare una visione ed una riqualificazione sostenibile sono diventati la testimonianza del fallimento delle sue politiche urbane.
Spazi pubblici “abbandonati” dalla città sono occupati da
persone “abbandonate” dalla società, è un’equazione che si dimostra da sola.
Negli anni la popolazione residente ha abbandonato il
Parco dei Cappuccini, perché è frequentato da gruppi di persone che incutono diffidenza, a volte anche timore. Non siamo abituati a guardare in faccia il
degrado sociale, le persone che vivono ai margini della società civile,
sbandati, senza fissa dimora, alcolizzati, vagabondi, senza tetto, barboni,
immigrati da un altro mondo che non è il nostro e non conosciamo a sufficienza.
E chi ce lo fa fare? La società se ne frega di loro. Sì ci sono i servizi
sociali, l’assistenza, ma quanto incidono? Riescono a riportarli in società, e
loro vogliono tornarci? Si riconoscono e ne condividono i valori? Sono
tematiche complesse che l’indifferenza ed il pensiero comune preferisce
semplificare e rivolvere con l’emarginazione.
Si guardi da un’altra parte. Quando però anche voltandosi altrove la presenza indesiderata degli emarginati persiste, anzi per le condizioni storiche, politiche ed economiche, tende a crescere, moltiplicarsi, degenerare, allora subentra l’intolleranza. Immigrati, stranieri, disoccupati, poveri, privi di risorse ed alienati da condizioni di vita sfavorevoli, a volte insopportabili, diventano persone fisiche sulle quali sfogare il proprio rancore. Rancore, insoddisfazione e frustrazione causati da politiche di tutela sociale ed economica che hanno fallito e non funzionano adeguatamente. Il cittadino non volge lo sguardo alla politica (troppo impegno!) che è parte in causa, preferisce puntare il dito sui più deboli, e sugli emarginati che hanno fatto del loro stato una professione di vita.
Si guardi da un’altra parte. Quando però anche voltandosi altrove la presenza indesiderata degli emarginati persiste, anzi per le condizioni storiche, politiche ed economiche, tende a crescere, moltiplicarsi, degenerare, allora subentra l’intolleranza. Immigrati, stranieri, disoccupati, poveri, privi di risorse ed alienati da condizioni di vita sfavorevoli, a volte insopportabili, diventano persone fisiche sulle quali sfogare il proprio rancore. Rancore, insoddisfazione e frustrazione causati da politiche di tutela sociale ed economica che hanno fallito e non funzionano adeguatamente. Il cittadino non volge lo sguardo alla politica (troppo impegno!) che è parte in causa, preferisce puntare il dito sui più deboli, e sugli emarginati che hanno fatto del loro stato una professione di vita.
Così alcuni politici demagogici sfruttano a fini
elettoralistici le stesse vittime di politiche urbane inefficaci e promuovono,
con soddisfazione dei più, l’ultimo strumento per loro praticabile il
controllo sociale e del territorio con azioni di polizia.
Lo spazio pubblico diventa un polo di attrazione per il
degrado sociale quando non è presidiato/frequentato dai cittadini, quando non è
allestito per essere un luogo accogliente, ospitale che offra funzioni
rigenerative. In questi due parchi non si trovano giochi dei bambini, panchine comode
posizionate al posto giusto (al sole d’inverno ed all’ombra d’estate), cestini
portarifiuti, tavoli per consumare uno spuntino o per giocare a scacchi, a
carte, fontanelle per abbeverarsi, fontane per rinfrescarsi, una corretta
illuminazione notturna, specchi d’acqua, animali per la curiosità dei bambini,
chioschi alimentari con offerta alternativa al junk food, …
Sono aspettative irrealizzabili? O sono interventi alla portata
di qualsiasi municipalità che riconosca il
potenziale, il valore dei suoi spazi pubblici, e tenga al benessere dei cittadini?