Ci chiediamo cosa debba pensare il vicino di casa, che si trova davanti
alle finestre questo spettacolo messo in scena dalla SEAB. Il degrado
chiama degrado.
Da due giorni gli stessi impenitenti "criminali ambientali" agiscono indisturbati ed accumulano immondizia su quella non rimossa. Nei sacchetti di immondizie, lasciati a terra, si può leggere la storia di famiglie che abitano in appartamenti affittati abusivamente ed in nero da sudtirolesi a non sudtirolesi. La tipologia del rifiuto, il suo contenitore, sono già un indizio chiaro dei responsabili di questo "atto criminale". Si indaga anche tra gli esercenti le attività economiche presenti nel quartiere. Mancanza di sensibilità per il paesaggio, di un minimo di cultura ed informazione ambientale producono questi risultati. Chi paga l'onerosa tassa rifiuti deve subirsi questa satirica ed indecente messa in scena. Il cittadino che rispetta i regolamenti comunali viene frustrato del suo impegno, diligenza e fatica dalle stesse istituzioni deputate (e pagate!) per rimuovere l'immondizia che abbandonano il campo. Se la SEAB, il Comune di Bolzano si rifiutano di fare il loro lavoro, cosa deve fare il cittadino? È questa la intelligente e graficamente raffinata campagna di educazione ambientale di cui paghiamo lo spettacolo? Forse le risorse pubbliche potrebbero essere investite meglio, che ne dite?In Quasicentrum non ci sono pregiudizi verso alcuno. Qui si fa una denuncia su tre fronti: agli affitti in nero, a certe categorie di produttori di rifiuti, ed alla SEAB.
1. Gli affitti illegali non consentono agli affittuari, spesso immigrati (la popolazione del quartiere é al 50% composta da abitanti locali ed immigrati) di prendere la residenza nelle case. Pertanto non appaiono nei contratti di locazione e spesso non vengono dotati delle chiavi per utilizzare i bidoni condominiali. Quindi sono "costretti" a lasciare l'immondizia in strada.
2. L'immondizia é prodotta anche dai negozianti, esercenti dei bar e ristoranti della zona, non solo dai residenti. Ogni mattina si trovano scatole e cassette per prodotti alimentari all'ingrosso, anche pallets (che certamente non vengono utilizzati quotidianamente da chi abita il quartiere). Sulle cassette compaiono le tipologie di prodotto, a volte persino i nomi dei destinatari. Certi negozianti non so noconsci di commettere un "crimine" (cosí come viene enfatizzato dalla campagna SEAB) e lasciano la firma. È una testimonianza di ignoranza, mancanza di sensibilitá per l'ambiente e per il paesaggio. Ma gli stessi abitanti rilevano che anche gli abitanti del quartiere non sono rispettosi dei regolamenti sull'igiene pubblica, ma si guardano bene dal lasciare la loro firma. Così come il vicino che li conosce si guarda dal redarguirli.
3. La SEAB ha messo in atto una campagna di denuncia priva di reale efficacia. Chi delinque continuerà a farlo. Lasciare che i rifiuti si accumulino per giorni, per dimostrare che molte persone abbandonano i rifiuti in strada, che non fanno una selezione differenziata delle immondizie non aiuta gli altri cittadini che si impegnano a smaltire i rifiuti correttamente. Questi cittadini/e che hanno rispetto dell'ambiente si sono sentiti frustrati, abbandonati dalle istituzioni, che peraltro sono pagate per rimuovere i rifiuti, non per lasciarli volutamente a terra. Se la SEAB si rifiuta di fare il suo lavoro, che messaggio lancia al cittadino che si impegna per il rispetto dell'ambiente?
Non é questo il modo per dare un aiuto alla riqualificazione del quartiere.
Da due giorni gli stessi impenitenti "criminali ambientali" agiscono indisturbati ed accumulano immondizia su quella non rimossa. Nei sacchetti di immondizie, lasciati a terra, si può leggere la storia di famiglie che abitano in appartamenti affittati abusivamente ed in nero da sudtirolesi a non sudtirolesi. La tipologia del rifiuto, il suo contenitore, sono già un indizio chiaro dei responsabili di questo "atto criminale". Si indaga anche tra gli esercenti le attività economiche presenti nel quartiere. Mancanza di sensibilità per il paesaggio, di un minimo di cultura ed informazione ambientale producono questi risultati. Chi paga l'onerosa tassa rifiuti deve subirsi questa satirica ed indecente messa in scena. Il cittadino che rispetta i regolamenti comunali viene frustrato del suo impegno, diligenza e fatica dalle stesse istituzioni deputate (e pagate!) per rimuovere l'immondizia che abbandonano il campo. Se la SEAB, il Comune di Bolzano si rifiutano di fare il loro lavoro, cosa deve fare il cittadino? È questa la intelligente e graficamente raffinata campagna di educazione ambientale di cui paghiamo lo spettacolo? Forse le risorse pubbliche potrebbero essere investite meglio, che ne dite?In Quasicentrum non ci sono pregiudizi verso alcuno. Qui si fa una denuncia su tre fronti: agli affitti in nero, a certe categorie di produttori di rifiuti, ed alla SEAB.
1. Gli affitti illegali non consentono agli affittuari, spesso immigrati (la popolazione del quartiere é al 50% composta da abitanti locali ed immigrati) di prendere la residenza nelle case. Pertanto non appaiono nei contratti di locazione e spesso non vengono dotati delle chiavi per utilizzare i bidoni condominiali. Quindi sono "costretti" a lasciare l'immondizia in strada.
2. L'immondizia é prodotta anche dai negozianti, esercenti dei bar e ristoranti della zona, non solo dai residenti. Ogni mattina si trovano scatole e cassette per prodotti alimentari all'ingrosso, anche pallets (che certamente non vengono utilizzati quotidianamente da chi abita il quartiere). Sulle cassette compaiono le tipologie di prodotto, a volte persino i nomi dei destinatari. Certi negozianti non so noconsci di commettere un "crimine" (cosí come viene enfatizzato dalla campagna SEAB) e lasciano la firma. È una testimonianza di ignoranza, mancanza di sensibilitá per l'ambiente e per il paesaggio. Ma gli stessi abitanti rilevano che anche gli abitanti del quartiere non sono rispettosi dei regolamenti sull'igiene pubblica, ma si guardano bene dal lasciare la loro firma. Così come il vicino che li conosce si guarda dal redarguirli.
3. La SEAB ha messo in atto una campagna di denuncia priva di reale efficacia. Chi delinque continuerà a farlo. Lasciare che i rifiuti si accumulino per giorni, per dimostrare che molte persone abbandonano i rifiuti in strada, che non fanno una selezione differenziata delle immondizie non aiuta gli altri cittadini che si impegnano a smaltire i rifiuti correttamente. Questi cittadini/e che hanno rispetto dell'ambiente si sono sentiti frustrati, abbandonati dalle istituzioni, che peraltro sono pagate per rimuovere i rifiuti, non per lasciarli volutamente a terra. Se la SEAB si rifiuta di fare il suo lavoro, che messaggio lancia al cittadino che si impegna per il rispetto dell'ambiente?
Non é questo il modo per dare un aiuto alla riqualificazione del quartiere.