domenica 31 agosto 2014

RIFIUTO DI QUARTIERE

























La nuova regolamentazione dello smaltimento dei rifiuti ha causato un incremento notevole del numero degli appositi contenitori. Molti edifici non hanno la disponibilità di spazi adeguati ed i bidoni occupano le strade davanti ad ogni portone. Edifici di pregio architettonico, le mura storiche del Giardino e del Convento dei Cappuccini fanno da sfondo alle campane colorate ed ai contenitori per la raccolta differenziata allineati in sequenza ininterrotta sulla strada.
Sino ad oggi nessuno sembra essersi interessato a verificare se sia possibile "progettare" una soluzione adatta ad accorpare le isole ecologiche e ridurre il numero dei bidoni per restituire a questi spazi un pò di decoro urbano. Nel vicino Centro Storico lo smaltimento viene gestito diversamente. Con buona volontà e una progettualità attenta sarebbe possibile una soluzione ad hoc per il quartiere.

FIAT LUX



























L'illuminazione é sufficiente, ci consente di muoverci senza pericolo? Normalmente le valutazioni sull'illuminazione degli spazi pubblici si limitano alla quantificazione della potenza luminosa.
Sarebbe più appropriato domandarsi che percezione degli spazi garantisce, che atmosfera é in grado di creare. Nel quartiere l'illuminazione pubblica non sembra destinata a valorizzare i luoghi. È indifferente alla peculiarità degli spazi, alle quinte architettoniche, alle alberature, non riconosce e dà rilievo alle potenzialità dello spazio pubblico. Non delinea il volto del luogo, anzi tende a banalizzarlo.

sabato 30 agosto 2014

NON SOLO ARREDO URBANO


Sino a questo post, abbiamo visto la fotografia di un quartiere in stato di abbandono e di evidente degrado. A questo si accompagna un incoerente e scadente allestimento degli spazi pubblici. Ma non si tratta solo di arredo urbano. Si tratta piuttosto di rimettere mano in modo coerente all'immagine del quartiere. Ma non vogliamo farne una questione estetica, lo vedremo.


SPAZI DI RISULTA

















Piazzali, aree di parcheggio, a cui si accomunano alcuni spazi di risulta, vuoti urbani privati delle loro funzioni, gli spazi della terra di nessuno. Luoghi tristi senza identitá. Con il passare del tempo ne perdiamo la percezione, ce ne disinteressiamo, guardiamo oltre. Ci abituiamo al brutto, é una forma di assuefazione, lenta ed inesorabile. Immersi in questo ambiente perdiamo il senso del bello. Questi che ci circondano, sono spazi anonimi da cui si rifugge. Per trovare luoghi piú attrattivi e degni di definirsi urbani, in cui sentirsi cittadini: il centro storico, Piazza Walter salotto bolzanino, che dista cento metri. Per ripararsi in paradisi artificiali:  cinema multisala, sale da gioco, locali di divertimento, a pochi passi nel quartiere. Per rigenerarsi nel verde, fuori Bolzano, in luoghi più ameni, dove gli occhi possono godere di spazi che assumono valore di paesaggio.
Gli spazi nelle foto sono spazi privati con servitù pubbliche, o spazi privati visibili al pubblico, e spazi pubblici ai quali non é possibile attribuire funzioni, se non appropriandosene abusivamente e facendone un uso creativo. L'area comunale cantierabile a fianco del palazzo della Camera di Commercio é un vuoto urbano
da anni abbandonato a se stesso, all'ingresso  del salotto bolzanino. Perchè non se ne é fatto un campo di pallone, da tennis, un'area gioco o solo un posto per sedersi e riprendersi dal ritmo frenetico della giornata di lavoro o da quello compulsivo dello shopping in centro. No! È preferibile lasciare un vuoto urbano abbandonato e recintato per anni, un parco storico della stazione, biglietto da visita alla città, destinato all'incuria. Che poi viene chiamata degrado. Degrado é nei pensieri, sempre indirizzati mettere a profitto lo spazio, nella mancanza di creatività e progettualità volte a rendere lo spazio pubblico uno spazio attrattivo, fruibile e godibile da tutti.

venerdì 29 agosto 2014

CONSEGUENZE NR. 5 SI ROMPE






















Un colpo al cerchio, uno alla vetrina, una fiammata, e poi dopo una bella serata in centro si torna allegri ed urlanti tutti a casa. Nella pace della sera.

CONSEGUENZE NR. 4 - OSPITALITÁ



Nelle immediate vicinanze del quartiere sono dislocate case di accoglienza per passare la notte. Evidentemente non sono accoglienti o costringono a condizioni che non tutti vogliono sopportare. Cosí gli spazi di risulta vengono temporaneamente, a volte assiduamente occupati. "Passare" la notte, é un pò scavalcarla, cosí come passiamo oltre, guardiamo oltre a questi corpi. E ci lasciamo alle spalle, la notte ed il quartiere per arrivare al lavoro o tornare a casa.
Sono questi gli spazi adatti ad accogliere e dare ospitalità? Poi la mattina i corpi si alzano per raggiungere cosa, chi? Andare a sedersi altrove, lavorare, ricevere un pasto dai numerosi istituti caritatevoli che sono presenti nel quartiere. Ci sono file di affamati davanti agli scantinati su piazza Magnago, davanti al convento dei Cappuccini e alla parrocchia.

domenica 24 agosto 2014

CONSEGUENZE NR.3 - MARCARE IL TERRITORIO

 











































Gli spazi del quartiere, offrono luoghi nascosti in cui appartarsi, agire indisturbati e si prestano pertanto ad usi impropri. La maleducazione dei cittadini, e la poca abitudine al rispetto degli spazi pubblici é diffusa. Varrebbe la pena un approfondimento.
Riporto qui come spunto il testo di una mail: ... sono passata da via Wolkenstein tornando da teatro l'altra sera. Mi sono vergognata perche' ero con amici di fuori. Era un immondezzaio: escrementi a terra, scritte su tutti i muri, balordi sdraiati a terra...

CONSEGUENZE NR.2 - LASCIARE IL SEGNO










































Ragazzi e ragazze che frequentano il quartiere non si identificano negli spazi pubblici che li accolgono, e lasciano il segno.
Peccato che questi graffiti siano privi di poesia, valenza estetica e competenza artistica. Esistono spazi e superfici che meritano di essere valorizzati con interventi grafici, perchè sono privi di identità, non luoghi

È così che i giovani intendono il quartiere?
(vedi anche Commonspace)